La relazione educativa- Masoni & Vezzani ( a cura di)
Marco Vinicio Masoni e Bruno Vezzani (a cura di)
La relazione educativa
Con contributi di: Jerome Bruner, Kenneth Gergen, Rom Harrè, Enzo Spaltro, Marcello Cesa Bianchi
Dalla prescrizione all'accettazione
Marco Vinicio Masoni
Costruzione sociale e pratica pedagogica
Kenneth Gergen
Fra narrazione e presenza fisica della persona
Rom Harrè
La relazione con l'altro
Bruno Vezzani
Verso una teoria della bella formazione, soggettiva, psichica, benestante
Enzo Spaltro
Dilemmi di narrazione e identità
Scevre Stanley e Michael Billig
Educazione e invecchiamento
Marcello Cesa-Bianchi, Giovanni Cesa-Bianchi, Carlo Cristini
Presentazione di Masoni e Vezzani
"Relazione" è termine che sta assumendo in questi anni in campo pedagogico ed educativo una sempre maggiore rlevanza. Vi si è forse costretti: la crisi della scuola è profonda, i saperi da essa prodotti appaiono sempre più spesso carenti o inutilizzabili o addirittura inesistenti.
L'insieme degli studenti appare agli insegnanti una sorta di mutante, da un anno all'altro se ne percepiscono differenze impensabili qualche decennio fa. Sta andando in frantumi in questi anni il coperchio di una sorta di vaso di Pandora: la crisi tempestosa della vecchia scuola disorienta e pare che debbano essere a volte freneticamente ricacciati nel vecchio contenitore da mani disperate i valori, le modalità , gli strumenti che se ne stanno andando: il rispetto per il ruolo dell'insegnante, l'ubbidienza, la motivazione, la volontà, l'efficacia delle sanzioni o dei premi, la stima verso gli insegnanti da parte delle famiglie...
Il gesticolare affannato di molti rischia di nascondere però il nuovo oggetto, il nuovo impegno, la nuova responsabilità della scuola: gli studenti oggi vanno motivati.
Impegno più trascurabile anni fa, quando ancora bastava dire : "La scuola è un dovere", perché le conseguenze di tale ovvietà ( la fatica dello studio ecc.) venissero accettate.
E motivare significa privilegiare gli aspetti relazionali, adeguarsi alle differenze individuali degli studenti, ai loro diversi stili d'apprendimento, alle loro diverse intelligenze, ai loro diversi sogni e interessi, significa anche, per gli insegnanti, conquistarsi nuova dignità e nuovo rispetto.
Motivare in questo modo ha profonde implicazioni: l'aula, contenitore tipico del gruppo classe, e la classe stessa iniziano ad apparire inadeguati; i saperi dell'insegnante e il modo col quale vengono porti agli studenti vanno cambiati; le modalità di condivisione dei valori della scuola vanno aggiornate. Gli stessi regolamenti scolastici, dalla bella aria russoviana, nascondono anche vizi russoviani: sono sempre stabiliti e scritti da altri.
E dovranno essere invece ripensati, da tutti. Il concetto di democrazia stessa richiede aggiornamenti ( e, certo, non solo nella scuola). Nuove dignità si fanno strada e appaiono ai ragazzi e ai bambini come valori ovvii, con un colore dell'ovvio al quale noi adulti non siamo affatto abituati.
La relazione quindi è il nuovo territorio, la relazione in generale come luogo privilegiato delle nuove menti e delle nuove intelligenze, e va da sé, in particolare, la relazione educativa. Per passeggiare consapevolmente nei suoi giardini è utile allargare le nostre conoscenze, intaccare alcune certezze, iniziare a guardare attraverso nuovi cannocchiali.
Di nuove lenti si ha bisogno, ed è ciò che abbiamo tentato di raccogliere in questo libro: punti di vista nuovi, riflessioni, proposte, dubbi sulla relazione, sui valori da essa risvegliati, e anche sogni e utopie, perchè come diceva Bachelard, si può fare solo ciò che si ha prima sognato.
Il libro si apre con un capitolo di Jerome Bruner sui fondamenti del caregiving umano e tratta a lungo di teorie della mente, anima della relazione educativa. Prosegue con una provocazione di Masoni sulla possibilità di spendere competenze della psicologia clinica nella scuola in modo tale che anche la psicologia clinica ne esca migliorata. Il capitolo di Gergen offre una panoramica insieme completa e a vasto raggio delle ragioni per le quali la relazione sta divenendo il focus delle attenzioni di chi lavora in campo educativo. Harrè affronta l'ambiguità della separazione dei concetti di narrazione e di persona corporea, costringendoci- se vittime di eccessiva leggerezza teoretica- a rimettere i piedi a terra. Nel capitolo di Vezzani si esplorano i risvolti paradossali che la relazione porta con sé e che non possono essere elusi.
Enzo Spaltro impugna la bandiera - quale alfiere più degno?- di una possibile costruzione del benessere nella relazione. Billig e Stanley ci mostrano come nelle interazioni le capacità retoriche sono destinate a rendere accettabili duri dilemmi di ruolo, per esempio quelli fra docente e studente che tentano di mettersi alla pari.
Marcello e Giovanni Cesa-Bianchi e Carlo Cristini, concludono il libro con una densa lettura dei rapporti fra relazione e educativa e invecchiamento.
Alcuni contributi sono stati ricavati e tradotti da pubblicazioni preesistenti soprattutto nell'editoria anglosassone, altri sono stati invece scritti ad hoc. Ringraziamo gli editori inglesi e americani per averci permesso l'uso di materiale già pubblicato, oltre a Rom Harré, Kenneth Gergen, Michael Billig, per la cortesia e la disponibilità dimostrate nella selezione di loro testi adatti allo spirito del libro, Jerome Bruner per averci voluto donare un suo capitolo inedito, Marcello e Giovanni Cesa Bianchi insieme a Carlo Cristini, ed Enzo Spaltro per i loro capitoli scritti o rielaborati per questo volume.
Marco Vinicio Masoni e Bruno Vezzani