Un tema che la dice lunga e un giudizio penoso
Tema in classe ( è il tema di un ragazzo di seconda media)
L'importanza di un gruppo di amici
Per noi ragazzi è molto importante avere un gruppo di amici con cui riunirsi a giocare, a fare i compiti o altro. Per me gli amici servono per farsi compagnia quando si è soli, per darsi dei consigli su come fare un compito, o qualsiasi altra cosa, o per aiutare uno del gruppo quando viene picchiato.
I miei unici amici , però, picchiano sempre me e nessuno li vede; invece quando cerco di reagire c’è sempre qualcuno del gruppo che va a dire il contrario alla professoressa, cioè che sono io che ho cominciato. Questo a me dà molto fastidio perché, quasi tutti i giorni vengo preso in giro e picchiato e sono sempre quello che ci va di mezzo. Io sono uno a cui non piace picchiare la gente, ma quando mi perseguitano continuamente mi innervosisco. Ad esempio un giorno in palestra *** era in campo ad arbitrare; volendo arbitrare anch’io, entrai in campo vicino alla riga senza dare fastidio a nessuno. Ad un certo punto toccai per sbaglio *** con un gomito, lui si girò di scatto e mi tirò uno schiaffo ed un calcio procurandomi un grosso livido sulla gamba. Io allora cominciai a inseguirlo, ma lui continuava a riempirmi di pugni ed i suoi amici anche loro a picchiarmi. Quando è arrivato il prof, in quel momento assente, il solito gruppetto di ragazzi, compreso ***, hanno detto al prof che sono entrato in campo e ho picchiato ***. Questa è l’amicizia e la fiducia che hanno in me. Per loro è come se fossi un pupazzo da rompere in ogni momento, quando non c’è nessuno che li guardi. Può darsi che abbiano avuto quella reazione perché in classe regolarmente vengo deriso e allora cerco di difendermi ; in palestra avranno avuto quella reazione forse per vendetta, ma non capisco perché tutti siano contro di me: io non ho mai fatto del male a nessuno. In palestra poi i maschi della classe erano tutti contro di me, solo XXX non mi prendeva in giro e non mi ha mai picchiato, perché io non l’ho mai picchiato e perché non ho mai fatto male a lui.
Come vedete il contenuto del tema è una denuncia un po’ contraddittoria, ma chi scrive è un ragazzino di dodici anni. Ciò che mi ha più impressionato è il giudizio dell’insegnante:
IL CONTENUTO DEL TUO TEMA RICHIEDE QUALCHE RIFLESSIONE, LA FORMA ESPRESSIVA E’ CORRETTA. PIU’ CHE SUFFICIENTE.
Domanda: qualche riflessione da parte di chi ?
Il ragazzo è lo stesso della news "compagni bulli e adulti codardi"(home page di questo sito). La situazione quindi non solo era visibile a tutti, ma il ragazzo la denunciava nei suoi temi. L'insegnante ( insegnante?) invita il ragazzo "a qualcnhe riflessione", poi il silenzio.