Qualcuno, in questi anni, sarebbe capace di chiamarla depressione...ma si chiama passione

Questo era il terribile: la quiete nella non speranza. Credere il genere umano perduto e non aver febbre di fare qualcosa in contrario, voglia di perdermi, ad esempio, con lui. Ero agitato da astratti furori, non nel sangue, ed ero quieto, non avevo voglia di nulla. Non mi importava che la mia ragazza mi aspettasse, raggiungerla o no, sfogliare un dizionario era per me lo stesso; e uscirea vedere gli amici, gli altri, o restare in casa era per me lo tesso. Ero quieto, era come se non avessi mai avuto un giorno di vita, nè mai saputo cosa significa essere felici, come se non avessi nulla da dire, da affermare, da negare, nulla di mio da mettere in gioco, e nulla da ascoltare, da dare e nulla disposizione a ricevere, e come se mai in tuttii miei anni di esistenza avessi mangiato pane, bevuto vino, o bevuto caffè,  mai stato a letto con una ragazza. mai avuto dei figli, mai preso a pugni qualcuno, o non credessi tutto questo possibile, come se mai avessi avuto un 'infanzia...

Elio Vittorini
(conversazione in Sicilia)