Per quelli che non finiscono le cose
Delle sue statue (di Michelangelo) se ne vede poche finite nella sua virilità, che le finite affatto sono state condotte da lui nella sua gioventù. (...)L'altre, dico, sono restate imperfette, e son molte maggiormente, come quello che usava dire, che se s'avesse avuto a contentare di quel che faceva, n'arebbe mandate poche, anzi nessuna fuora, vedendosi che gli era ito tanto con l'arte e con giudizio innanzi, che come gli aveva scoperto una figura, e conosciutovi un minimo che d'errore, la lasciava stare, e correva a manimettere un altro marmo (...)Ed egli spesso diceva esser questa la cagione che egli diceva d'aver fatto sì poche statue e pitture.
Giorgio Vasari