La Sfinge

Niente al mondo [...] l'uomo sopporta con più di fficoltà di una giustizia implacabile. Proprio questa egli ritiene supremamente ingiusta. Tutti i tiranni che fondano il loro dominio su grandi pricìpi, l'uguaglianza dei cittadini fra loro o l'idea che i beni di ognuno appartengano a tutti, suscitano in coloro sui quali esercitano la loro potestà un sentimento di soggezione incomparabilmente più mortificante di quelli che, anche se assai più ignobili, si accontentano [...] di fare i tiranni, troppo pigri per addurre una qualsiasi giustificazione al proprio comportamento: essendo la loro dittatura lunatica e capricciosa, i sudditi hanno la sensazione di poter godere di una certa libertà. Non si sentono tiranneggiati da una  arbitraria necesità che non consente loro speranza alcuna, ma piuttosto da un arbitrio assolutamente casuale che ancora permette qualche speranza.

La Sfinge ( ma è ancora Durrenmatt)