dalle agenzie di stampa- la violenza nella scuola

Riportiamo una serie di comunicati delle agenzie di stampa. Notizie interessanti, ma anche episodi che tendono a far credere che le famiglie siano la colpa di tutto ciò che avviene nella scuola. Riteniamo che non si debbe parlare di colpe, ma di esigenza di una svolta. Occorre capire che la salvezza della scuola non può non essere opera dell'intera comunità.

 

Curiosa, nell'ultimo pezzo, quello sul blog del Viminale, l'affermazione che i C.I.C. non siano mai stati operativi!

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CALCIO. VIOLENZA / GLI ESPERTI: RISSE? COLPA DEI GENITORI
L 'EDUCAZIONE NEGATIVA: VINCERE PER FORZA; FORMARE GLI ALLENATORI'. (DIRE) Roma, 20 feb.

 - "Sono gli stessi genitori, madri e padri, ad incitare i figli, bambini di 8-10 anni, alla violenza durante la partita". Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore dell'Istituto di Ortofonologia di Roma, analizza cosi' le motivazione che portano sempre piu' i giovanissimi a praticare la violenza sui campi di calcio, in partite che dovrebbero essere solo un divertimento per bambini e ragazzi. "Gli adulti fanno capire loro che per vincere possono dare calci agli altri- prosegue lo psicoterapeuta- allora non bisogna meravigliarsi di quello che capita quando sono adolescenti". Nelle squadre, spesso, sono gli allenatori stessi che non insegnano solo a giocare bene, "ma spingono anche ad essere cattivi". Se il giocatore "non da' i calci al malleolo dell'avversario, anche senza palla, e' considerato meno bravo- sottolinea Bianchi di Castelbianco-. Non ci si deve quindi meravigliare se il bambino viene spinto a dare calci ai compagni pur di arrivare alla vittoria e poi partecipa alla rissa a sedici anni: e' il modello dell'adulto che e' negativo". I genitori vogliono che i propri figli risultino dei campioni, sempre e comunque. "In molti casi, servirebbero degli allenatori che pongono un freno, visto che i genitori non ce la fanno- conclude l'esperto- e non invertire i ruoli, cioe' mascherarsi da genitori e viceversa".

Un'altra della serie: COLPA DELLA FAMIGLIA!!!!

Certo che in questo caso lo è, ma questo è appunto un caso.

Un incontro con genitori e insegnanti, dopo le ripetute lamentele ma la donna difende la figlia e prende a pugni il dirigente scolastico
Alunna accusata di bullismo la madre picchia la preside La scuola "Flavioni" ROMA - Da qualcuno doveva pur avere preso. L'aggressività, in questo caso, l'ha succhiata col latte materno, una ragazzina di una scuola media di Civitavecchia, vicino a Roma, responsabile di numerosi episodi di bullismo ai danni dei suoi compagni di scuola, la media inferiore "Flavioni". A tal punto insopportabili erano diventati i suoi atteggiamenti, che la preside aveva convovato un incontro con ragazzi e genitori per decidere il da farsi. Risultato: pure la preside è stata malmenata, ma dalla madre della ragazza. Alla quale non sono andate giù le accuse, a sua detta infondate, rivolte alla figliola. L'episodio è accaduto nel pomeriggio. Il dirigente scolastico della "Flavioni", V. L. R., aveva indetto la riunione alla quale stavano partecipando gli insegnangi e i genitori degli alunni della classe frequentata dalla ragazza. L'incontro si era reso necessario dopo le numerose lamentele per atti di bullismo che sarebbero stati compiuti dalla giovane: in base a quanto sostenuto dai genitori, e confermato da alcuni docenti, la ragazzina infastidiva i compagni e aveva atteggiamenti aggressivi nei loro confronti. Inoltre, nel bel mezzo delle lezioni, lei passava il tempo a fare foto e girare filmati con il suo telefono cellulare. Nell'incontro, com'era prevedibile, le accuse sono state ribadite. Proprio queste sarebbero all'origine della violenta reazione della madre: la donna ha prima insultato pesantemente la preside, poi è passata alle vie di fatto prendendola a pugni in testa e sulle spalle. La dirigente scolastica, che pochi mesi fa aveva anche avuto seri problemi di salute, è stata accompagnata presso l'ospedale San Paolo, dove è rimasta sotto osservazione precauzionale dei medici.

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Blog del viminale  sulla violenza nelle scuole 

Dopo il piano del ministro della Pubblica Istruzione per contrastare il fenomeno novità anche dagli Interni con lo spazio online per le segnalazioni contro le discriminazioni Bullismo, in campo anche il Viminale "Un blog contro la violenza tra i ragazzi" ROMA - Se il ministro Giuseppe Fioroni (Pubblica Istruzione) attiva un numero verde e un portale web per contrastare il bullismo nelle scuole, il titolare degli Interni, Giuliano Amato, raddoppia e vara un blog contro la violenza tra i ragazzi. La novità cui lavora il Viminale è emersa durante la riunione della commissione sul bullismo al ministero della Pubblica Istruzione. Il blog, che sarà online solo tra qualche giorno, è un'idea del comitato nazionale anti-discriminazione e anti-semitismo del ministero degli Interni. Si tratta di un organismo interministeriale, presieduto dal capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del dicastero, con rappresentanti di tredici amministrazioni dello Stato, che ha il compito di monitorare sui pericoli di regressione verso forme d'intolleranza, razzismo, xenofobia, antisemitismo e di individuare gli strumenti educativi per contrastare efficacemente ogni forma di violenza. Una volta attivo, sul blog i ragazzi potranno scrivere 'post' per segnalare casi, confrontarsi o fare domande agli esperti, sempre in linea. Una sezione sarà dedicata ai viaggi scolastici, perché - secondo i membri del comitato - "queste occasioni sono a rischio e possono confluire in episodi di bullismo". Saranno coinvolti anche i ministri, ai quali i giovani potranno chiedere spiegazioni o aiuto. "Il blog- hanno sottolineato i tecnici del comitato nazionale anti-discriminazione- non ha nulla di istituzionale e sarà completamente fuori dal sito del ministero dell'interno". Intanto, la commissione sul bullismo. Istituita dal ministero della Pubblica Istruzione prosegue i suoi lavori per arrivare a strumenti efficaci di contrasto alla violenza fra i ragazzi nelle scuole. Nella riunione di ieri, si è divisa in tre sottocommissioni per occuparsi più rapidamente del problema: una sugli osservatori, che - secondo la direttiva di Fioroni - dovranno essere istituiti in ogni ufficio scolastico regionale, e il numero verde; una seconda sulla comunicazione e una terza, invece, che si occuperà della normativa a livello nazionale ed europeo. I collaboratori del ministro Fioroni hanno precisato come "occorre fare in fretta, perché al numero verde arrivano tantissime telefonate, soprattutto di docenti che ci chiedono cosa stiamo facendo". Il tempo stringe, dunque, e le proposte messe sul tavolo dagli esperti riuniti nella commissione ministeriale sono tante. Si va dal "professore a progetto", un docente già presente nella scuola e pronto ad ascoltare i ragazzi e a intervenire se occorre, all'idea di varare dei gruppi di insegnanti attenti alla questione. Tra le proposte in cantiere c'è anche quella di far rivivere i "Cic" (Centri di informazione e consulenza), che per legge esistono ancora, ma che non sono mai stati resi operativi. Infine - sempre secondo gli esperti - servirebbe un corso di formazione di almeno tre giorni per docenti referenti e dirigenti scolastici. Insomma, le proposte sono tante, ora tocca alla commissione valutarle e scegliere quella (o quelle) da presentare ai dirigenti regionali, per entrare finalmente nel vivo del progetto. (21 febbraio 2007)