Cambiar nomi alle cose

" Cambiarono a piacimento il significato consueto delle parole in rapporto ai fatti. L'audacia sconsiderata fu ritenuta coraggiosa lealtà verso i compagni, il prudente indugio viltà sotto una bella apparenza, la moderazione schermo alla codardia e l'intelligenza di fronte alla complessità del reale inerzia di fronte ad ogni stimolo: l'impeto frenetico fu attribuito a carattere virile,il riflettere con attenzione fu visto come un sottile pretesto per tirarsi indietro. Chi inveiva infuriato, riscuoteva sempre credito, ma chi lo contrastava, era visto condiffidenza. Chi avesse avuto fortuna in un intrigo era intelligente, chi l'avesse intuito era ancora più bravo; ma provvedere in anticipo ad evitare tali maneggi significava apparire disgregatore della propria eteria, e terrorizzato dagli avversari"
Tucidide, descrizione della guerra civile in Corcira (Corfù)