Ancora su anoressia o santità
Per la prima volta mi colloco in una delle mie news, generalmente dedicate a personaggi di ben altra fama. Devo farlo per scusarmi.Un lettore, incontrato da me durante un incontro di formazione, mi ha garbatamente ripreso perchè gli era parso che la news intitolata "Anoressia o santità" tendesse ingenerosamente a ridicolizzare quell'asceta, Ilario, del quale San Gerolamo racconta la vita.
Mi devo essere davvero spiegato male, perchè il mio intento era esttamente l'opposto. Intendevo infatti ridicolizzare, intenzionalmente, irrispettosamente, ingenerosamente, quei "teorici" cross-culturali (cioè quelli che pensano che ci sia una sola cultura umana sempre uguale nel tempo e nei luoghi) che vedono, oggi, anoressia anche nel passato, che vedono, oggi, depressione anche nel passato, che vedono , oggi, schizofrenie anche nel passato, che vedono, oggi, bambini ipercinetici anche nel passato, ecc.
Questi teorici del guasto e del malanno sempiterno, questi studiosucoli che sentenziano sul passato portando in esso le miopie del presente sono, loro sì, vittime di una sorta di delirio di onnisapienza. Sono pronto a scommettere: sta arrivando anche in Italia il fenomeno Hikikomori, dilagante in Giappone (che cosa accomuna Italia e Giappone? probabilmente il fatto che siamo i due paesi più esterofili e conformisti del mondo), si tratta di quei ragazzi che si autorecludono , in una stanza di casa, tagliano ogni contatto con scuola, amici, ecc. e vivono in rapporto col mondo tramite Internet. Bene , state a vedere, sta già accadendo, e presto sarà un vento velenoso: il fenomeno verrà definito patologico. Diranno che si tratta di malattia. Non sto a tediarvi con lunghe riflessioni. In altre epoche abbiamo avuto fenomeni simili, vedrete, fra un po' qualcuno dirà che i primi monaci, i primi asceti, i primi stiliti non erano altro che poveri giovani affetti dal morbo Hikikomori, ante litteram. Dire che l'altro è malato, per di più di mente, è stato un "argomento retorico" di grande efficacia, in Unione Sovietica, per liberarsi di chi non la pensava come avrebbe dovuto pensarla. Vogliamo fare quella fine? vogliamo spegnere l'incendio Hikikomori con gli psicofarmaci o con i T.S.O.? O non è meglio chiedersi: che cosa stanno criticando quelle avanguardie sensibili e delicate che ci presentano la loro rinuncia? Andate col pensiero a quei monaci zen che decidono di andare nel bosco e diventare alberi, restando immobili per anni. Malati? bisognosi di Prozac? o semplici, profondi, inarrivabili saggi?
marco vinicio masoni