Il disappunto di Cesare Lombroso

Un uomo venne accusato di omicidio perché una ragazza testimone disse di averlo visto dormire  vicino alla vittima. Non venne trovata alcuna prova. Lombroso esamina il caso, questa la sua relazione e il suo finale moto di disappunto:

 

“In base all’esame trovai che quest’uomo aveva orecchie sporgenti, mascelle e zigomi grandi, appendice lemurina, divisione dell’osso frontale, rughe premature, aspetto sinistro, naso torto verso destra, in breve, una fisionomia che avvicina il tipo criminale, pupille mobili molto lentamente […] una grande figura di donna tatuata sul petto, con le parole “ricordo di Celina Laura” (sua moglie) e sul braccio la figura di una ragazza. Egli aveva una zia epilettica e un cugino pazzo, e l’indagine mostrò che era un giocatore e uno sfaccendato. A ogni modo, quindi,  la biologia forniva in questo caso indicazioni che, associate all’altra prova, sarebbero state sufficienti per condannarlo in un paese meno tenero nei confronti dei criminali. Ciò nonostante fu assolto.”

Cesare Lombroso