Gli interventi del convegno di Brescia

Brescia

Qui tutti i riassunti degli interventi che verranno  presentati nel convegno di Brescia e le bibliografie dei relatori.

LA SCUOLA CHE ASCOLTA
 
“Le relazioni interrotte” di Giovanni Benyacar e Sonia Zoli (docenti) Quanti vivono nel mondo della scuola, non di rado, soprattutto nell’ultimo periodo, fanno l’esperienza di una ingiustificata, e sempre meno arginabile, “difficoltà relazionale” che coinvolge tutti gli attori dell’azione educativa. Si tratta di relazioni che un tempo erano fluide ed efficaci ed ora sembrano essere “interrotte”. Osservando la realtà della scuola secondaria di secondo grado, nell’ottica di chi si impegna nell’organizzazione di attività che promuovano la realizzazione di un clima scolastico sereno e accogliente (fattore necessario per sostenere l’azione didattica e garantire il successo scolastico), emergono atteggiamenti contrapposti: da una parte il rifiuto della “sfida relazionale” e quindi il tentativo vano di arroccarsi su stili comunicativi già consolidati, per quanto inefficaci; dall’altro la tendenza a vedere nella difficoltà relazionale una patologia. 
 
“Meglio dopo, insieme: un’esperienza accanto alla scuola.” di Michele Ferri (responsabile dei servizi dell’Associazione Passo dopo Passo .. Insieme onlus) Fin da bambino mi sono chiesto quale fosse l’utilità dei compiti, al di là delle tante “motivazioni” che gli adulti (genitori, maestre) mi davano (“servono per esercitarsi”, “per capire meglio la lezione”, “per approfondire” …), considerando che già passavo l’80% del mio tempo settimanale a scuola, compreso il sabato mattina. In realtà tutte quelle motivazioni non mi hanno mai convinto molto soprattutto quando mi ritrovavo “solo” davanti al compito che non capivo, che non comprendevo e che sapevo di svolgere in modo errato e che, una volta a scuola, avrebbe inevitabilmente suscitato le ire delle maestre o dei professori. Ricordo allora che la “strategia” che mettevo in atto era quella di farmi invitare a casa dei miei compagni “bravi” quelli che sapevano sempre tutto, che non sbagliavano un colpo e con i quali mi sentivo sicuro e rassicurato che non sarei rimasto “solo” davanti allo “sfidante compito” che metteva a dura prova la mia “autostima”, per usare una parola “di senso comune” che va tanto di moda oggi, anche tra i ragazzi. 
 
“Una psicologa a scuola” di Marzia Sellini (psicologa, psicoterapeuta) La crisi dei saperi comandati, che sta caratterizzando i nostri tempi, costringe gli adulti, anche nel mondo della scuola, a rivedere le proprie modalità relazionali. Per ovviare ai problemi, derivanti da tale crisi, negli ultimi decenni si sono tentate azioni politiche nuove: riforme benevole, leggi specifiche, collaborazioni con esperti, corsi di formazione, uso di recenti etichette personologiche, adozione di strumentazioni tecnologiche, etc.. Tuttavia, seppur volte ad aiutare, sostenere, render giustizia, non sempre gli esiti di tali scelte, per i protagonisti della scuola, si sono rivelati o si stanno rivelando fausti. In questo breve intervento mostrerò come possiamo rileggere in chiave moderna l’antico strumento dell’ascolto e porterò un esempio di come uno/a psicologo/a può tentare di agire nella scuola, oggi per favorire il benessere di bambini e ragazzi, creando alleanze con tutte le parti in gioco. 
 
“Educarsi ad educare.” di Valeria Cantoni (imprenditrice culturale, si serve dell’arte per favorire l’apprendimento, docente all’Università Cattolica di Milano) Possiamo auspicare per i nostri figli che siano educati nelle migliori scuole, che diventino capaci professionisti, che guadagnino molto denaro, che abbiano una carriera di successo, ma se non li aiutiamo a essere persone integrate, che sappiano unire pensiero, emozione e percezione, li prepariamo a essere persone incomplete e a condurre una vita infelice, nel senso più profondo del termine. Oggi urge che la scuola si equipaggi per far fiorire bambini e futuri adulti in cui la sfera intellettuale, quella emotiva e quella del corpo lavorino insieme per poter mettere in pratica il cambiamento che tutti si auspicano. Ma i primi a essere chiamati a educarsi in questo senso sono proprio gli educatori, insegnanti e genitori, che ai programmi ministeriali che si occupano solo della sfera intellettuale, devono integrare le altre dimensioni. Le mani, il cuore e la testa, a scuola e a casa. A partire da alcune esperienze di pedagogia "alternativa" porterò la riflessione su alcuni strumenti utili per un cambiamento di prospettiva sostenibile. 
 

“Ci vuole orecchio …  ascoltare i bambini a scuola.” di Mario Maviglia (dirigente dell'Ust di Brescia e dirigente del Coordinamento dei dirigenti tecnici dell’USR Lombardia) Ascoltare i bambini è un’attività molto complessa e difficile perché significa cogliere non solo il significato esplicito di quello che ci comunicano (e spesso di quel che NON ci comunicano), ma anche il significato implicito, retrostante, quasi sempre affidato al comportamento non verbale. E’ una pratica che richiede un adeguato training formativo e che deve partire necessariamente dall’ascoltare prima di tutto se stessi. Docenti che non si ascoltano probabilmente non sono in grado di ascoltare i bambini in quanto non riescono a cogliere la rielaborazione interna che sottostà alla comunicazione esplicita. Tutto ciò porta a considerare l’importanza della formazione dei docenti in questo campo. Ad esempio è importante capire perché alcuni bambini sono quasi muti o comunicano poco e altri invece riempiono continuamente lo spazio sonoro con le loro parole. L’osservazione dei bambini risulta quindi fondamentale soprattutto riguardo le loro modalità di comunicazione e i contenuti che di solito privilegiano. Si dovrebbe costruire una sorta di profilo comunicativo per ogni bambino perché solo conoscendo le caratteristiche dei bambini si può intervenire in modo adeguato. Ci vuole orecchio, appunto…. 
 
“Ascolto e relazione educativa: dall’esperienza all’identità.” di Andrea Bergamo (dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale di Padova e Rovigo) Lo specifico della Scuola gira intorno ad una caratteristica tanto semplice quanto complessa l'ascolto a 360° gradi. Purtroppo, però, la Scuola risente non poco dei condizionamenti sociali e negli ultimi tempi si è anche fatta carico dell'ascolto psicologico, per tentare di dare una mano allo studente, quando manifesta sintomi di disagio o di malessere, che inevitabilmente si manifestano sotto forma di demotivazione all'apprendimento, apatia, disinteresse bassa autostima o peggio ancora condotte devianti che portano a pessime valutazioni scolastiche, con le conseguenze, anche giuridiche e amministrative che ciò comporta. E il benessere dello studente passa anche attraverso la valutazione dei suoi apprendimenti, che non deve mai essere selettiva ma promuovere consapevolezza sulle proprie capacità e creare le condizioni affinché ogni studente sviluppi e consolidi le proprie competenze nel piano delle discipline tradizionali e nelle life skills. 
 
“Il diritto di apprendere. Buona la scuola se in libera scelta.” di Anna Monia Alfieri (presidente Fidae Lombardia) Il cammino che, attraverso un lungo avvicendarsi di fatti e di eventi, ha ripercorso la storia della nostra scuola – per ritrovarla, fin dalle sue origini, come “scuola familiare” – si è rivelato una vicenda lunga e appassionante. Dalla Costituzione ad oggi si è tentato di individuare una via percorribile per riconsegnare alla famiglia il suo ruolo principe, proprio e specifico nel campo educativo, per riconoscerle la libertà di scelta, affinché possa esercitare un diritto irrinunciabile e un dovere non delegabile. La famiglia italiana aspetta fiduciosa una risposta seria alle ragioni che impediscono allo Stato di garantire il più naturale dei diritti. Tutti gli Stati Europei, a partire dai primi anni dell’Ottocento, hanno recepito la necessità di salvaguardare il diritto primordiale alla educazione e formazione, da un lato attraverso l’istituzione e l’accreditamento di Buone Scuole gestite da privati, laici o religiosi, secondo standard didattici condivisi, dall’altro garantendo alle Famiglie la reale possibilità di accedere a tali Scuole, accordando un finanziamento pubblico a sostegno, con modalità diverse e con un controllo didattico e gestionale da parte dello Stato laico. 
 
“Docendo discitur” Insegnando si impara. Marco Vinicio Masoni (psicologo, psicoterapeuta, direttore del Centro Formazione & Studio – Laboratorio di Psicologia di Milano) S'impara insegnando. Sembrerebbe una frasetta ad effetto ed è invece il cuore dell'arcano dell'insegnamento. Per coglierne il significato occorre storicizzarla e vedere che senso assume oggi. Mai come in questi tempi si parla di empatia ed ascolto, questa stessa giornata di condivisione è dedicata all'ascolto, ma paradossalmente non è l'udito il senso che va privilegiato, forse lo è di più la vista, ma c'è un termine che raccoglie tutte le doti dei sensi destinati all'ascolto, ed è "rispetto". Vedremo quindi, dopo una definizione condivisa di rispetto, che insegnare vuol dire questo: apprendere dal ragazzo come insegnargli ciò che riteniamo utile egli sappia e come far sì che condivida i nostri criteri. Va da se che "ciò che riteniamo utile sappia" non è altro che l'apertura di un altro immenso problema, anch'esso strettamente legato al rispetto che gli dobbiamo, problema che non possiamo eludere, per questo si impara (e si pensa) insegnando. 
 
“Dell’ansia, dell’autostima e di altri racconti. Sul potere delle parole.” di Dania Cusenza (psicologa, psicoterapeuta) Quante volte, di fronte ad un figlio/alunno ci sentiamo impotenti? Pensiamo di aver già sperimentato tutte le strategie di cui siamo capaci: dalla dolcezza alla severità, dal dialogo alle punizioni. Quali sono le frasi trappola, quelle che invece di produrre un cambiamento, alimentano ancora di più i problemi, ingessando i 
giovani (e non solo) nelle etichette dello svogliato, timido, disordinato, privo di autostima, ribelle, lento, iperattivo…? Lo workshop ha come obiettivo quello di fornire ai genitori/docenti un paio d’occhiali nuovi per guardare i ragazzi assaggiando alcune delle parole-frasi che aiutano a stare bene. 
 
I “problemi a scuola”. La gestione della classe di Sonia Cecchin (docente) I “problemi” a scuola coinvolgono più attori: insegnanti, famiglie, dirigenti ed esperti. Spesso vengono vissuti come ostacoli ai processi di apprendimento e, più in generale, al successo formativo dei nostri studenti e delle nostre studentesse. Il workshop costituirà uno spunto di riflessione e di condivisione dei problemi più diffusi che gli insegnanti si trovano a gestire nella scuola di oggi. I partecipanti avranno l’occasione di sperimentare punti di vista “altri” per poterli affrontare; questo nella prospettiva che condividere le parole per nominare la realtà, significhi anche avere gli strumenti per provare a cambiarla. 
 
"Mio figlio va male a scuola " di Aldo Strisciullo e Silvia Maurano (docenti) Il workshop tratterà una parte teorica con una breve riflessione sul modo di essere delle nuove generazioni, sul loro stile di pensiero e di apprendimento e sulle evidenti contraddizioni della vita scolastica. La scuola non riesce a capire il divario importante tra le richieste sociali che stimolano i ragazzi a sperimentare, ad emanciparsi e a crescere in fretta, e il suo modello di formazione che invece li costringe a condizioni di passività. La testimonianza di alcuni studenti ci aiuterà a comprendere meglio che cosa c'è dietro la mancanza di motivazione allo studio, ormai diffusa nella scuola, e in generale dietro ai loro "atteggiamenti". Mettendo da parte l'immagine ideale dello studente modello, ci accorgeremo di avere a che fare con persone reali, con problemi e bisogni reali. Da questo punto di partenza affronteremo i nuovi problemi relazionali tra genitori e figli, fornendo ai genitori strategie per l'acquisizione di nuove competenze utili a superare gli stessi problemi in modo pratico ed immediato. 
 
“Irritanti, irripetibili, insostituibili: una prof racconta i suoi studenti.” di Anna Antonucci (docente) Insegnare in scuole “difficili” mette il docente in condizione di adeguare continuamente non solo la propria didattica ma anche le proprie modalità relazionali. Multiforme infatti è stata la trasformazione del profilo degli studenti in questi ultimissimi anni: classi variegate per età, storie scolastiche individuali, provenienza, cultura e esperienze digitali hanno stravolto l’identità classica dello studente tipo delle superiori, determinando spesso nel docente senso di spaesamento e inadeguatezza. Proprio partendo da questi sentimenti, una prof ha cercato di rimettersi in gioco, tentando di ribaltare il senso comune, coltivando il dubbio e cercando costantemente di capire le ragioni dell’altro, alla ricerca, anche, di una leggerezza che passi allo studente la sensazione che “può essere bello imparare quando lo si fa insieme”. 
 
 
 
Bibliografie 
 
Anna Antonucci COMANTUTAPÈL?: Studenti, una prof di francese e le difficoltà della vita in classe 
 Sr. Anna Monia Alfieri Anna Monia Alfieri – Maria Chiara Parola – Miranda Moltedo, “LA BUONA SCUOLA PUBBLICA PER TUTTI STATALE E PARITARIA”, LATERZA, Bari, 2010 “L’Università di oggi e le sue sfide. Studi in onore di Mons. Enrico Dal Covolo”, Edizione Morcelliana 2015, il capitolo “La scuola pubblica è statale e paritaria. Come muoversi dal riconoscimento alla piena attuazione dello stesso”. 
 
Andrea Bergamo "Ci è o ci fanno?" I cosiddetti disturbi dell'apprendimento (con Marco Vinicio Masoni) Aldenia, Firenze “Lo psicologo fra i banchi – nuove alleanze per una scuola di qualità”, a cura di Marco Vinicio Masoni Erickson, Trento. 
 
Marco Vinicio Masoni 1989 L’insegnamento amico, in “La scuola tra uguaglianza e differenza: dialettica dell’educazione”, IRRSAE Lombardia, Milano, 1989 1990 Politecnico, (con L. Fossati, L. Gerli, pagg. 786), Fratelli Fabbri Editori, Milano, 1990  1990 Dietro le immagini, (con G.P. Ceserani, pagg. 636, Fratelli Fabbri Editori, Milano, 1990 1991 Architettura e psicologia, Il rapporto fra architetto e committente, in “Casa Oggi”, dicembre 1991  1991 Le personalità, in “Il camino”, settembre 1991 1991 L’io, in “Il Barbecue”, n.4, 1991 
1992 Piccoli cambiamenti, in tecniche, 7, Edizioni Riza, Milano, 1992 1992 La mente come costruzione sociale, in “Il futuro della mente”, atti del convegno ALPP, Milano, 1992  1992 Architettura e psicologia, Il gioco dell’architettura: quando basta dichiararsi esperti in “moda” per essere convincenti, in “Casa Oggi”, gennaio-febbraio, 1992 1993 Suggestioni per una teoria della coerenza, in “Psicologia, processi di conoscenza e psicoterapia” a cura di G. Pagliaro, L’Officina del Libro, Chiavenna, 1993 1993 Apparati e cronologie, in P. Ventura, “Le parole dell’arte”, Rizzoli, Milano,1993  1994 Insegnamento e devianza minorile, metodi ed esempi, Giuffrè editore, Milano, 1994 1994 Pedagogia in volo vincolato circolare nel carcere minorile “C. Beccaria” di Milano, in “Modellistica”, n.416, 1994 1997 Ventitré casi (a cura di), Comune di Cologno Monzese, Dipartimento Pubblica Istruzione, Cologno Monzese. 1997 La consultazione psicologica nella scuola, Giuffrè editore, Milano, 1997 1998 La devianza minorile, in “Il pensiero violento” - Federazione italiana psicologi- Roma, 1998 1998 La dispersione scolastica: un comune si attrezza per la promozione dell’agio scolastico- (a cura di) Unicopli, Milano, 1998 1998 Il C.E.M.B. e il progetto “Ragazzi si cambia”, in Crescere con la musica, n°3, sett. 1998 1999 Ragazzi si cambia (a cura di) - con contributi di Jerome Bruner, Riccardo Massa, Gianpiero Turchi, Sergio Poli, Ines Testoni - Unicopli, 1999 2000 La costruzione del successo scolastico (E. Gius, M. V. Masoni, a cura di, UTET)  2001 Studiare bene senza averne voglia - Erickson, Trento, 2001 2002 La mediazione creativa a scuola - Erickson, Trento, 2002 2004 Lo psicologo fra i banchi – nuove alleanze per una scuola di qualità, Erickson, Trento. 2004 La relazione educativa (Masoni, Vezzani, a cura di), F. Angeli, Milano. 2007 La porta del frigo – sulla psicologia dei gruppi, con B. Vezzani- Unipress, Padova 2008 Genitore coach – (guida per i genitori) - Bruno Editore, Roma 2011 Sono preoccupato per mio figlio – Erickson, Gardolo di Trento 2014 Ci è o ci fanno. I cosiddetti disturbi d’apprendimento (con Andrea Bergamo), Aldenia, Firenze.  2016 Ragazzi che odiano la scuola. Come negoziare con i più difficili. Edizione la fabbrica dei segni.  2016 Psicoterapia e perdono. Obbligare la norma al perdono. Edizione Giuseppe Laterza. 
 
Mario Maviglia Guida al concorso di scuola materna, Edizioni Junior, Bergamo, 1995 (in collaborazione con M. Falco e T. Iottini) Manuale operativo per il concorso magistrale, Edizioni Junior, Bergamo, 1998 (in collaborazione con M. Falco e T. Iottini) A scuola a cinque anni, Signorelli Editore, Milano, 1998 (in collaborazione con R. Perini e M. Cervellati) Autonomia e programmazione, nuovi saperi, intercultura, Edizioni Junior, Bergamo, 1999 (in collaborazione con A. Sacchella e M. Falco) Vincere il concorso nella scuola dell’infanzia, Casa Editrice Valore Scuola, Roma, 1999 Il P.O.F. in azione. Pianificare e progettare nella scuola dell’autonomia, Edizioni Junior, Bergamo, 2000 (in collaborazione con T. Rossetto) Progettualità e didattica nella scuola dell’infanzia, Edizioni Junior, Bergamo, 2000 La sperimentazione nella scuola dell’infanzia, Edizioni Junior, Bergamo, 2000, 2ª ediz.  Dirigere scuole dell’infanzia, Edizioni Junior, Bergamo, 2000 (in collaborazione con G. Lippi e N. Serio) Autonomia? Edizioni Junior, Bergamo, 2000, (in collaborazione con L. Mazzocchi, G. Borselli, P. Cristiani, G. Lippi, A. Melucci, N. Serio) La scuola dell’infanzia e la riforma dei cicli, Edizioni Junior, Bergamo, 2001 (a cura di M. Maviglia e G. Zunino) Trent’anni di integrazione scolastica, Vannini Editrice, Brescia, 2008 (in collaborazione con G. Onger)  L’inclusione scolastica, Vannini Editrice, Brescia, 2009 (in collaborazione con R. Medeghini, W. Fornasa e G. Onger) Gruppo di Lavoro AID Brescia, "Oltre la dislessia. La scuola per i DSA è la scuola per tutti", Vannini Editoria Scientifica, Gussago, 2016 
 
Silvia Maurano Maurano S., Strisciullo A., Mio figlio va male a scuola, Edizioni Fabbrica dei Segni, Milano, 2016; 
 
Aldo Strisciullo Ferzoco F., Strisciullo A., Novelle orientali per la scuola, Edizioni CRPP, Milano, 2012; Maurano S., Strisciullo A., Mio figlio va male a scuola, Edizioni Fabbrica dei Segni, Milano, 2016; Strisciullo A., Lo strano caso del Dottor Focus (Romanzo, giallo filosofico), Edizioni Createspace, 2014 

 

 

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