La domanda e l'ordine

Jack Miles

Nel mio ultimo libro (Psicoterapia e perdono – Obbligare la norma al perdono - che uscirà in settembre 2016) ho scritto un capitolo sull’analisi del domandare, ipotizzando che in epoca arcaica non esistessero né domande né ordini e che il mondo venisse semplicemente detto o constatato (udire e dire corrispondevano a obbedire!). Non avevo però trovato molte prove, né supporti accademici per tale affermazione, pur avendo consultato ebraisti e egittologi. Stamattina invece mi imbatto in queste sorprendenti ( e corroboranti per le mie idee) parole, scritte dal premio Pulitzer Jack Miles:

[Dio, in Genesi] non dice nulla di chi sia o di quel che voglia, e le parole che pronuncia sono brusche, non intendono comunicare nulla a nessuno, ma solo decretare. Le sue prime parole sono brusche all’estremo. La frase “Sia la luce”(1,3) così solenne nelle nostre lingue, non traduce che due rapide parole dell’ebraico: yhi or. La frase di una sola parola “Luce!” sarebbe una traduzione plausibile, perché, se la frase è un comando, pure non è espressa in tono di comando: non si parla in tono di comando a se stessi. E’ piuttosto come se un falegname in cerca del martello dicesse a voce alta la parola “martello”. La questione non è nemmeno alla lontana se sottomettersi o no a un “comando” del genere.